Brani tratti da scritti e conferenze di Marco Ferrini


“Senza relazioni non è possibile vivere, in quanto cruciali e fondamentali.  Buone relazioni possono arricchire le persone in uno scambio reciproco, ma cattive relazioni possono rovinare una vita. Di relazioni si vive, ma si può anche morire. La più importante di tutte è la relazione con se stessi; se non abbiamo una buona relazione con noi stessi è impensabile poterla avere con gli altri.” (Marco Ferrini – www.marcoferrini.net – www.centrostudibhaktivedanta.org)


La letteratura psicologica indiana afferma che ogni organo, tessuto, cellula, molecola e atomo del corpo è irrorato di psiche e che il sistema nervoso cerebrospinale rappresenta il canale fisiologico principale attraverso cui la mente opera nel corpo, senza però che l’influenza del “pensare” e del “sentire” sia limitata ad esso.

Se il soggetto intrattiene pensieri positivi ed elevati, fondati su valori quali la veridicità, la lealtà o la compassione, l’intero organismo, attraverso impulsi elettrochimici associati a ciascun pensiero (le cosiddette cellule-messaggere), riceve questi stessi stimoli positivi, che provocano un’immediata fortificazione del sistema immunitario, che invece si indebolisce gravemente in presenza di pensieri o emozioni negativi quali paura, rancore, collera, concupiscenza, odio, malumore, invidia, delusione, ecc.

Secondo l’Ayurveda, lo stato fisico di un individuo cambia col modificarsi dei suoi contenuti psichici e del suo stato di coscienza. In questo modo trovano spiegazione anche le cosiddette guarigioni miracolose o, con un linguaggio clinico, le remissioni spontanee. Similmente, tutto ciò che avviene nel corpo influenza inevitabilmente anche la struttura psichica, tanto che risulta evidente non solo l’esistenza di una connessione tra mente e corpo quanto una vera e propria risonanza tra i due… [Marco Ferrini]


… Anche il respiro, che possiamo considerare come una cerniera tra il fisico e lo psichico, ci conferma quanto questi due piani siano inscindibilmente collegati, interagenti e interdipendenti. Attraverso il respiro si può infatti intervenire sui processi psichici e, influendo sullo psichico, si arriva a gestire il fisico. Nevralgie, dolori reumatici, crampi, sudorazione, affaticamento ed altri disagi organici, possono venir superati tramite la pratica del controllo del respiro (pranayama), branca che verrà approfondita con lo studio degli Yoga-sutra30. Sul versante psichico, ansietà, paura, emozione, stordimento, possono venir controllati e guariti attraverso una corretta gestione del respiro, finché la mente si calma e la coscienza può, con la meditazione, accedere ad un livello di consapevolezza superiore. [Marco Ferrini]


Tratto da un seminario di Marco Ferrini con alcune mie riflessioni. Un altro testo per meditare e riflettere prima dell’inizio delle lezioni, ricordandoci che yoga non è solo un lavoro fisico, ma è prima di tutto una ricerca, uno stile di vita. Buona lettura:

“Noi non siamo il corpo, non siamo neanche la psiche, sono strumenti che abbiamo a disposizione. Noi siamo esseri spirituali potenti ed eterni, fatti di gioia, fatti di felicità. Per qualcuno risulterà provocatorio, ma siamo fatti di felicità, chi si risveglia stabilmente Sa di essere fatto di felicità (stabile), si sveglia felice, si addormenta felice, e’ contento nei sogni mentre sogna. La contentezza è la nostra natura. Ma dire contento è dire poco… Questo aspetto di felicità è a noi sconosciuto perché siamo in una società materialistica, consumistica, edonistica, tutta fondata sul provare piacere, sullo spremere piacere, sulla gratificazione dei sensi; si è perduto il contatto con la dimensione vera, di felicità , una gioia essenziale che non dipende dalle condizioni esteriori. Questo essere tutti di fuori, tutti fuori dalla propria natura, snaturarsi per i piaceri esterni, ci rende inaccessibile la nostra vera natura di gioia…

L’essere ha un solo tempo: il presente, per cui la nostra capacità di amare deve essere presente. Non aspettare di amare nel futuro, oppure non dire “ho già amato nel passato… “ allora che fai, perché hai già amato non ami più? Allora muori… perché L’amore è la vita!

Ma non è l’amore passione, scarica d’energia indotta dai neuro trasmettitori, allora che cos’è? è qualcosa di sottile, tiepido, silenzioso? non è detto, può essere e può non essere, può essere la festa di tutti i sensi, può essere il desiderio di cantare, di ridere, il desiderio di piangere, di rotolarsi per terra, può essere abbracciare, ma fate attenzione a dove siete perché vi possono fraintendere se vi ponete in maniera desueta. Perché le persone non sono più abituate a vedere fluire amore, a vedere persone contente. Questa è la caratteristica: quella contentezza che non cessa nemmeno quando ci sono le lacrime… sono lacrime di gioia, di brividi, a volte la nostra struttura fisica non regge queste emozioni di amore vero, perché questa struttura fisica è prodotta da un altro stato di coscienza, e quando la nostra coscienza si è elevata nell’amore non c’è più necessità di incarnarsi perché siamo amore.

Le persone scambiano l’amore per l innamorato, ma l’innamorato non è l’amore. Bisogna diventare amore per far durare l’amore. Quel seme dell’amore, quel desiderio dell’amore deve essere curato nella coltivazione su un terreno di amore puro.”


Oṃ Shanti ॐॐॐ

Fonti: Ananda, L’eterna ricerca dell’Uomo di Yogananda; Autobiografia di uno yogi di Paramahansa Yogananda