La via gentile verso il proprio centro… Yin Yoga è una pratica semplice e intensa che insegna a rilassare il corpo profondamente, calmare le emozioni, stimolare l’energia vitale dei meridiani (simili ai nadi) e degli organi, e preparare la mente e il corpo per la meditazione. Stimola il tessuto connettivo e la fascia, applicando una tensione ottimale per un certo tempo e mantenendo una respirazione profonda. Lo Yin Yoga si ispira al concetto taoista di yin e yang, il giusto equilibrio tra forze opposte e complementari della natura.
Tutto quello che è chiaro, mobile, caldo, flessibile, morbido ed attivo è di natura yang. È invece yin ciò che è scuro, quieto, freddo, rigido, duro e passivo. All’interno del nostro corpo, i muscoli sono di natura yang perché sono morbidi ed elastici, mentre il tessuto connettivo (fascia, legamenti, tendini, cartilagine ed ossa) è rigido, duro o poco flessibile ed è di natura yin. Corrispondentemente, i muscoli rispondono bene ad attività di tipo yang, che sono ritmiche e movimentate (Vinyasa, l’Ashtanga vinyasa, Anusara, etc.), ed il tessuto connettivo risponde meglio ad una pratica yin fatta di movimenti lenti e profondi. Lo scopo dello yin yoga è dunque rilassare i muscoli e stimolare il tessuto connettivo applicandovi una tensione ottimale per un certo tempo e mantenendo una respirazione profonda. In questo modo il tessuto si allunga, si fortifica e si apre lentamente, creando più spazio tra le articolazioni, migliorandone il movimento e rendendole più salde, stabili e forti. – Cit. Arely Torres.

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Cosa è il tessuto connettivo?

Secondo la teoria dei meridiani della medicina cinese, il tessuto connettivo ospita i punti d’incrocio dei canali (meridiani secondo la tradizione cinese o nadi secondo quella indiana) attraverso i quali scorre l’energia vitale, detta anche Prana o Chi. Tale flusso energetico rallenta e ristagna, soprattutto attorno alle articolazioni (bacino e parte bassa della schiena, seguito delle ginocchia e le spalle), in mancanza di una corretta attività fisica. In tal caso, per equilibrare i meridiani, è particolarmente utile una pratica yin lenta e consapevole, in cui ogni posizione è mantenuta passivamente per alcuni minuti, per aprire e stimolare le articolazioni, e incrementare il flusso energetico.

Chi può praticare Yin Yoga?

Chiunque può praticare yin yoga, indipendentemente dall’età, la forza, il livello di flessibilità o di pratica yoga. In generale, lo yoga offre enormi benefici per la salute fisica ed emozionale. Anche la pratica yang stimola il flusso energetico dei muscoli ai tessuti connettivi, purifica e fortifica il corpo e la mente, ed è particolarmente raccomandata per stili di vita sedentari. Tuttavia la pratica yang da sola non prepara correttamente il corpo per una attività yin come è la meditazione che dovrebbe essere realizzata da seduti, in posizioni di padmasana o siddhasana. Meditare è un’attività yin non solo perché necessita di calma e quiete ma anche perché tali posizioni richiedono notevole flessibilità del tessuto connettivo. Pertanto, favorire la meditazione è, tra tutti i benefici dello yin yoga, il più prezioso.

Quali benefici?

Lo yin yoga migliora la mobilità delle articolazione prevenendo e curando lesioni e dolori, induce il rilascio miofasciale, equilibra i meridiani e stimola il flusso energetico, incrementa la flessibilità di tutto il corpo e rilassa profondamente.

Cosa è il Qi o Prana di cui si parla nello Yin Yoga?

Nello Yin si parla di Qi che può essere paragonato al Prana o energia vitale e rappresenta, per esempio, l’energia di cui abbiamo bisogno per muoverci, per mantenere le nostre funzioni vitali o per difenderci dagli influssi esterni che derivano dall’ambiente in cui viviamo. Nello yin yoga consideriamo la connessione diretta con la teoria dei meridiani basata sul flusso del Qi nel nostro corpo. Non è possibile dimostrare l’esistenza del Qi poiché è invisibile, tuttavia, essa è presente in tutti gli esseri viventi, negli alimenti che mangiamo, nell’aria che respiriamo, nel nostro corpo. Senza Qi non ci sarebbe alcuna forma di vita. In un corpo morto non scorre più alcun qi.

Dal libro Yin Yoga di Stefanie Arend:

“Il QI si rigenera grazie un’adeguata attività fisica, alla meditazione e al relax. In questo senso lo Yin yoga può essere un ottimo strumento: quando si assumono le varie posizioni, per un certo tempo il QI non riesce a circolare liberamente e si accumula nel tessuto connettivo, ma via via che il nostro corpo prende confidenza con queste posizioni il flusso inizierà essere sempre più abbondante, rafforzato anche degli accumuli formatisi in precedenza. Questa sensazione può essere distinta chiaramente con un po’ di esercizio. Il qi può consumarsi a velocità differenti: per esempio il fumo, il consumo eccessivo di alcolici, lo stress, le continue ferite o l’eccesso di attività fisica portano a una riduzione molto rapida delle scorte di qi, il suo esaurimento completo significa la morte…”

“Gli alimenti che vengono elaborati attraverso procedimenti diversi contengono meno QI rispetto a quelli grezzi: per esempio, una patata appena raccolta dal campo sarà colma di QI, mentre le patatine fritte prodotte industrialmente confezionate non ne conterranno più alcuna traccia. Il QI che scorre nel corpo umano proviene da diverse fonti. Da un lato i bambini lo ricevono ancor prima di nascere dei propri genitori: il loro qi si congiunge e viene trasmessa al feto nel grembo materno. Dall’altro, il nostro organismo ricava il QI da quello che mangiamo: quanto più freschi e nutrienti sono gli alimenti che consumiamo, tanta più energia riusciremo a ottenere. Inoltre, anche l’aria che respiriamo è portatrice di QI, anche in questo caso, quanto più è pulita quest’aria e quanto più profonda è la nostra respirazione, tanta più energia potremmo ricavarne. Anche nel sonno produciamo QI, pertanto un sonno ristoratore e fondamentalmente per la rigenerazione del corpo…”