Le frasi, gli aforismi, le riflessioni, lo studio che abbiamo fatto a Gennaio 2019
“Il suono è vibrazione, e tutto in questo mondo è prodotto dalla vibrazione. L’intero universo, tutto è creato a causa di quella vibrazione – OM.” Paramahamsa Vishwananda
“Considero tutti universalmente uguali, nobili e abbietti, immorali e virtuosi, depravati e giusti, persone di opinioni settarie o pure, persone di intelletto inferiore o superiore, non prediligo questo quello, non provo amore per uno e odio per un altro. Sono privo di brame e attaccamenti, non conosco limiti né ostacoli. In ogni momento per tutti gli esseri viventi predico la legge imparzialmente, così come agisco in favore di un singolo allo stesso modo agisco per numerose persone. Faccio cadere la pioggia del Dharma ugualmente su tutti, senza rilassatezza o negligenza alcuna, bagnando il mondo intero, come accade nei boschi e nei cespugli, alle erbe medicinali e agli alberi, grandi o piccoli che siano…
Il vasaio può fare diversi recipienti, uno per lo zucchero, uno per il burro e uno per il latte, ma l’argilla e la stessa. Non c’è differenza tra le varie argille, ma solo nel contenuto. Tutti abbiamo le medesime potenzialità.” Sutra del loto.
“In questo mondo l’odio non può porre fine all’odio. Solo l’amore è capace di Estinguere l’odio. Questa è la legge eterna… Tutto proviene dal nulla e da questa comunanza di origine deriva il dovere di fratellanza e di pietà verso tutte le creature. L’amore è lo stato naturale dell’essere.” Buddha.
Quando si lucida e si rivoluziona la propria vita, allora vivere diventa una gioia, morire diventa una gioia e anche le future esistenze saranno felici. Cos’altro si può definire eterno? Il fatto è che la gente trova così spiacevole riflettere sulla propria vita e guardare in faccia la propria fine, che cerca in continuazione qualcosa che possa assorbire tutto il suo interesse. Così, sfuggendo il punto essenziale, quello cioè di sviluppare al massimo la propria esistenza, arriva morire senza essersi mai preparata quel momento… Tolstoj scrive: “La morte è più certa del domani, della notte che segue il giorno, dell’inverno che segue l’estate. Perché allora ci prepariamo per la notte e per l’inverno, ma non per la morte? Dobbiamo farlo. Ma c’è solo un modo per prepararsi alla morte: vivere bene…“. E prose Ikeda: “vivere bene significa coltivare ed elevare la propria vita… La felicità non esiste al di fuori di noi. Va trovata nell’intimo, nel proprio stato vitale. La civiltà moderna porta a rivolgere lo sguardo all’esterno, la nostra, si dice, è una civiltà che ha scordato la morte, e la gente cerca di esorcizzarla non pensandovi o cercando di evitare ogni contatto con essa. Ma ignorare la morte significa forse arricchire la vita? La scienza può ritardare il momento della fine, ma non può eliminarlo. La morte è condizione della vita, cui nessuno può sottrarsi. Dunque, una civiltà che ha dimenticato la morte ha dimenticato l’individuo e non è certo capace di guidarlo alla felicità. Tratto da felicità in questo mondo di Giuseppe Cloza
Ogni persona ha dentro di sé la potenzialità di cambiare il corso dell’esistenza qui e ora, indipendentemente dal bagaglio carmico che porta sulle spalle. Attenzione però: L’ambiente in cui vivi è lo specchio che riflette il tuo karma. Inutile cercare di cambiare l’immagine riflessa, se non si modificano le cause interiori. Inutile lamentarsi che “il mondo è cattivo” o “la gente non capisce”. Al contrario, l’immagine allo specchio è un prezioso messaggio per capire cos’è che non va in noi…
Grazie allo stato vitale che illumina le cose, i desideri terreni si trasformano: diventano un mezzo da usare e non più un fine che ci domina. Da potenziale veleno per l’esistenza, i desideri terreni, acquistano le proprietà di una medicina benefica. Per questo motivo non c’è bisogno di reprimerli rinunciare alle soddisfazioni della vita con ascetico distacco…
Il processo di alleggerimento del karma passato e di creazione di karma positivo per il futuro avviene nel presente. Tutti possiamo attuarlo a partire da adesso, senza rinunciare alla nostra identità. La felicità si trova in questa vita: la chiave per aprirle la porta l’abbiamo già in tasca…
Questo processo (ndn: inteso come la pratica della meditazione, ma io aggiungerei anche la pratica dello yoga) sviluppa una relazione armoniosa con l’ambiente. Progressivamente, appare quella che potremmo chiamare fortuna (circostanze favorevoli, trovarsi al posto giusto nel momento giusto), ma che in realtà è una fonte di effetti positivi in risposta alle nostre azioni. Ci vuole una pratica assidua e corretta: i risultati dipendono dall’impegno che ci si mette. La legge di causa effetto è in un certo senso implacabile: inutile cercare scorciatoie. Le cause della sofferenza non si trasformeranno solo perché uno cerca di non pensarci o se ne occupa solo quando ne ha voglia. Inoltre, di fronte al proprio karma è impossibile fingere: poter ingannare se stessi è una pura illusione. Ci vuole coerenza. Ad esempio, è inutile farsi belli agli occhi della gente continuando però creare cause negative con azioni guidate dall’egoismo. Per dirla con un proverbio: chi predica bene e poi razzola male, non vedrà miglioramenti. Da una parte crea e dall’altra distrugge. In un certo senso, il karma è matematico… Tratto da felicità in questo mondo di Giuseppe Cloza
Yoga e concentrazione
Torniamo agli studi scientifici… Lo yoga aumenta la concentrazione e la memoria… I risultati, sono stati riportati in riviste di Gerontologia, Scienze Biologiche e Scienze Mediche, confermando il successo di un altro recente studio che ha svelato come una breve seduta di yoga stimola immediatamente le funzioni cerebrali.
Questo, assieme al potere di ridurre lo stress, la depressione e l’ansia rendono questa disciplina una pratica benefica per la mente, e in special modo per la concentrazione e la memoria.
“Gli studi eseguiti suggeriscono che l’hata yoga ha un effetto immediato calmante sul sistema nervoso simpatico e sulla risposta del corpo allo stress.
Poiché sappiamo che lo stress e l’ansia possono influire sulle prestazioni cognitive, l’intervento dell’uso di questa pratica per otto settimane può aver incrementato le prestazioni dei partecipanti, riducendo lo stress…”
Leggi tutto l’articolo su: www.psicosocial.it
In sanscrito mula significa radice e quindi Mula Bandha è la contrazione o chiusura o serratura della nostra base. Strettamente legato al Muladhara Chakra.
Puoi provarlo facilmente sia in piedi che seduto che in un asana. Per gli uomini contrarre la parte esattamente al centro tra ano e testicoli. Per le donne invece, dovete contrarre i muscoli nella parte inferiore del pavimento pelvico, dietro la cervice. Inizialmente la contrazione potrebbe essere più estesa, nel senso che tenderai a contrarre tutto, ma con il tempo e la pratica ti sarà molto più facile e sarai in grado di perfezionarti e contrarre solo il Mula Bandha e lasciare il resto rilassato.
Ora questa contrazione può risultarti semplice ma ricordati che il Mula Bandha dovrebbe essere tenuto tutta la durata della pratica yoga. Molte sono le ragioni e i benefici, ma il primo effetto è semplicemente che consente all’energia di fluire verso l’alto, e non verso il basso o all’esterno. Se la tua energia è costretta a scorrere in su e all’interno del corpo ti accorgerai che crescerà durante la pratica, dandoti una sorprendente sensazione di alleggerimento.
Con il tempo questa leggerezza data dall’aumento di energia interiore ti impedirà di affaticarti proprio durante le posizioni tenute molto tempo, oppure quando durante la lezione farai l’ennesimo Chaturanga ti accorgerai che sarà più facile del primo che hai fatto a inizio lezione.
In un senso più scentifico, Mula Bandha stimola i nervi pelvici, il sistema genitale, il sistema endocrino, e il sistema escretore. È stato anche dimostrato che allevia la costipazione e la depressione.
Ti invito a provarlo inizialmente su delle posizioni che ti riescono e mantenere il Mula Bandha per tutto il tempo della posizione, serve moltissimo e aiuta a mantenere le posizioni di equilibrio sulle braccia come bakasana o anche tutte le posizioni invertite. Provale e poi aumenta il tempo a piu posizioni e piano piano ti scoprirai a tenerlo per l’intera pratica.
Tratto da: www.lascimmiayoga.com
La pratica con il pianeta Venere viene fatta il venerdì. Prova a non perdere questo momento, ogni elemento che stiamo trattando è importantissimo, non puoi mancare nessun pianeta e soprattutto l’Energia del cuore, la devi nutrire.
Ora rilassandoti concentrati nel petto, nel cuore e vedi se diventa caldo, dove tu ti concentri arriva un flusso di prana. Solo con la tua attenzione e la tua consapevolezza, concentrati e fai crescere questa energia di venere, di bellezza, di abbondanza e di guarigione. Questa energia, se la senti, falla fluire verso le tue cellule e verso la tua aura e verso la vita. Prova a potenziare questa energia, è lì dove vivono i grandi maestri, in questa energia. Prova ad amare, ama le persone, ama la vita, ama te stesso, ama. Non pensare uno mi piace, uno non mi piace. E dove non puoi amare prova a comprendere, le persone che si sono comportate male nei tuoi confronti non sono felici, c’è un malessere e quindi si comporta male. Una persona felice ama e non è cattivo. Tu quindi prova a comprendere e a perdonare.
Percepisci questa energia di amore. Stai in questa energia di amore. Colmati durante lo yoga e poi sarai diverso nella tua vita quotidiana.
Dirigi questa energia di amore in una parte del tuo corpo che ha bisogno di energia, inondala di energia di amore.
Tratto da: anandaedizioni.it
Ujjay Pranayama calma la mente rilassa il sistema nervoso. Praticato dolcemente, è utile per coloro che soffrono di pressione alta. Rallenta il battito cardiaco. A livello energetico, aumenta sia il flusso sia la consapevolezza dell’energia nella spina dorsale. È un pranayama fantastico da abbinare alle posizioni yoga, perché ci abitua a diventare sempre più consapevoli dell’energia. Questa consapevolezza è fondamentale, perché rappresenta il primo passo per giungere al vero controllo del prana: solo percependolo infatti possiamo veramente arrivare a controllarlo.
La tecnica: Percepisci il respiro nella gola, più piuttosto che nelle narici, e attira la corrente di energia in alto nella spina dorsale. Inspira lentamente con il diaframma traverse entrambe le narici, mantenendo una piccola chiusura nella gola vicina all’epiglottide, così da creare un lieve suono. Pensa il suono che faresti per far appannare uno specchio e fai la stessa cosa con le labbra chiuse. Questo suono può ricordarti quello delle onde che si infrangono sulla riva o quello di una cascata lontana. Fai fluire lentamente respiro, in modo uniforme. Trattieni il respiro, concentrando l’energia nel punto tra le sopracciglia. Espira allo stesso modo attraverso il naso. Concentrati sulla sensazione del respiro che si muove nella gola. Se puoi usa un rapporto 1:1:1.
Tratto da: Respira che ti passa di di Jayadev Jaerschky
“Lo yoga è l’esercizio di tenere tranquilla la mente” Patanjiali
Mercurio nel nostro sistema solare è il pianeta più vicino al sole e rappresenta l’aspetto paterno. Il dio romano mercurio era considerato il messaggero degli dei. In India mercurio è dedicato al signore Krishna anche lui un perfetto messaggero di Dio. E’ il pianeta più piccolo del nostro sistema solare, rappresenta il sottile elemento etere, chiamato anche spazio, le qualità che acquisiamo coscientemente attraverso mercurio sono il calmo distacco e la saggezza. Il nostro obiettivo è sviluppare una visione più ampia: osservare ogni cosa da una certa distanza, senza lasciarci coinvolgere, come dalla cima di una montagna. Una visione dal basso è priva della prospettiva che si può avere da una grande altezza… dalla vetta di una montagna, possiamo vedere tutte le cose nelle loro proporzioni reali. Mercurio insegna il distacco interiore, attraverso questa pratica percepiamo i ritmi più lunghi dell’esistenza, il quadro più ampio, il significato più profondo nascosto dietro le situazioni difficili nella nostra vita. La vera saggezza non proviene dalla mente. L’irrequietezza mentale è una caratteristica superficiale. La sua saggezza proviene dalla calma percezione della libertà interiore.
Da: “Uno Yoga al giorno” di Jayadev Jaerschky
“La meditazione non è un mezzo per un fine. E’ insieme il mezzo e il fine. J. Krishnamutri
La più importante implicazione della teoria del karma è che ognuno è l’artefice del proprio destino. Il fatto che tutte le cause della sofferenza sono dentro di noi significa che non può esistere una sofferenza più grande delle nostre potenzialità. Di conseguenza ognuno ha la possibilità di cambiare qualunque problema. Tratto da “Felicità in questo mondo” di Giuseppe Colza
Lo yoga ci insegna come curare ciò che non necessita di essere rafforzato e come rafforzare ciò che non necessita di essere curato. B.K.S. Iyengar
Giove è più grande di tutti pianeti del nostro sistema solare. Gli scienziati affermano che potrebbe contenere tutti gli altri pianeti del sistema solare, inclusa la terra. Giove in India richiamato brihaspati, il guru degli dei. Per noi rappresenta l’insegnante spirituale, il guru, che viene ad espandere i nostri orizzonti. Giove è un insegnante gentile e garbato, a differenza di Saturno che è severo e amante della disciplina. Giove ci insegna ciò che dovremmo fare sul sentiero della crescita della felicità: niyama. Il pianeta Giove implica 12 anni per completare la sua orbita intorno al sole. Ogni 12 anni, siamo sospinto in avanti nella nostra evoluzione. Una delle qualità principali da praticare con Giove e l’espansione: non nelle stelle ma nella vita. Un atteggiamento altruistico, generoso, saggio, inclusivo. L’elemento di Giove e l’acqua: il non attaccamento, che ci permette di continuare a fruire, espanderci, crescere… e come un fiume, ci condurrà all’oceano dello spirito. infatti l’espansione di Giove non è un’espansione dell’ego della ricchezza, del potere, dell’importanza, ma dello spirito. Praticare con Giove implica aspirazione, fluire con le correnti interiori dell’anima, espandere la saggezza.
Mentre pratichi gli asana cerca di mantenere una certa distanza dal tuo corpo: sii attivo, ma al contempo sii un osservatore distaccato. Osserva la tua pratica come se stessi guardando un film, con un sorriso interiore. Sii molto calmo. Osserva con saggezza ogni sensazione fisica, ogni sentimento che affiora: Non sono te, semplicemente appaiono. Non giudicarli, limitati a guardarli come se lo facessi dall’etere, dallo spazio. Cerca di includere nella tua consapevolezza la tua aura, lo spazio intorno al corpo. Muoviti consapevolmente in quell’aura. Senti che ti stai muovendo in un aura di luce. Mantieni una respirazione lieve e silenziosa durante la pratica. Quanto più il respiro è calmo, tanto più possiamo essere distaccati dal corpo e approfondire le nostre percezioni.
Da: “Uno Yoga al giorno” di Jayadev Jaerschky
Negli ultimi dieci anni le ricerche scientifiche sullo yoga sono triplicate: 312 studi clinici in ventitré Paesi. Oltre il 90 per cento di questi studi ha rilevato che lo yoga ha un impatto positivo sulla salute. Lo dice anche l’Harvard Medical School che in un libro appena uscito per Mondadori mette in fila tutti i risultati più importanti. “Le posizioni fanno aumentare la flessibilità, l’equilibrio e la forza, – dicono gli autori – ma producono anche molti altri effetti che rendono lo yoga una disciplina unica e molto diversa dalle altre attività fisiche”. Gli asana migliorano radicamento e consapevolezza, aumentano l’energia di corpo e mente. Dalla settima settimana di pratica si riduce lo stress della vita e si sviluppa un senso di gratitudine e di accettazione. Attraverso lo yoga avrete maggior flessibilità ed equilibrio, più forza muscolare e ossea, un sistema immunitario rinforzato, una migliore qualità del sonno e una migliore gestione dello stress.
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Durante la pratica dello yoga prova a godere dell’energia creata dagli asana: il calore fisico e la sensazione di vigore. Colma la tua mente con un atteggiamento energico. Senti che la tua energia non emana dei muscoli, ma dal tuo calmo centro nella spina dorsale e, specialmente dal tuo Marte interiore, Manipura chakra, situato nella spina dorsale all’altezza dell’ombelico. Aumenta consapevolmente la tua energia interiore. Usa la tua volontà più del solito, la volontà è generatrice di energia. Mentre mantieni l’asana, respira mentalmente energia nelle parti del corpo che hanno bisogno di forza. Da Uno Yoga al Giorno di Jayadev Jaerschky
“Questo è il fine ultimo dell’uomo, di trovare quello che è in lui, che è la sua verità, che è la sua anima, la chiave con cui apre la porta della vita spirituale, il regno celeste.” Rabindranath Tagore
“Ciò che è qui è ovunque, ciò che non è qui non è da nessuna parte” – Vishvasara Tantra
“Lo yoga è possibile per chiunque realmente lo voglia. Lo Yoga è universale.” Sri Krishna Pattabhi Jois
“Lo yoga deve essere conosciuto attraverso lo yoga. Lo yoga è il maestro dello yoga” – Rishi Vyasa
“Un fotografo mette in posa la gente per sè. Un istruttore yoga mette in posa le persone per loro stesse.” Terri Guillemets
Emancipazione. Kaivalya – lo stato senza più causa
Yogadharma è il sentiero che conduce al Dharma attraverso la via dello yoga.
È il mistico percorso che ci porta dal Karma al Dharma, realizzando così lo Yoga. Come insegna Patanjali nei suoi Yoga Sutra, avidya – l’ignoranza spirituale – è la sorgente di ogni sofferenza e dell’infelicità. Insieme agli altri difetti emozionali ed istintuali di base – egoismo, attaccamento, odio, paura della morte – dà forma a quelle vibrazioni energetiche che creano la catena del karma o legge di causa-effetto. Se non si elimina la causa, l’effetto si manifesterà creando così un nuovo “attaccamento” che perpetua il ciclo del Samsara dove l’emancipazione è impossibile.
Per questo si intraprende la ricerca nel Dharma, la via spirituale.
Poiché il suo scopo è Kaivalya, il Dharma è distruttore di karma.
Dharma – la via spirituale – è il seme dello Yoga.
Kaivalya – l’emancipazione – ne è il frutto.
“Lo Yoga è la perfetta opportunità di essere curiosi di chi si è.” Jason Crandell
Fonti: Ananda